Il post di oggi vuole essere poco più di una nota.
Sono stata all’Expo il primo lunedì di apertura.
L’esposizione universale era appena iniziata e già si erano dette mille cose e fatte mille e più polemiche, molte delle quali sul ritardo dei lavori e su come si fosse sistemato tutto in fretta e furia, magari anche in maniera un pò arraffazzonata, per poter in qualche modo finire in tempo per l’inaugurazione.
Da dentro, avendo uno sguardo appena un poco attento, in effetti si poteva notare che non tutto era proprio “finito finito”. Mi sono però accorta che a guardare con occhi curiosi tutto ciò che c’era intorno, si veniva rapiti, coinvolti e la curiosità e la voglia di vedere aumentavano, mentre il resto svaniva. Ho pensato che fosse giusto mettere in evidenza quello che non aveva funzionato nella preparazione di Expo e che però, forse, almeno per una volta, fosse meglio mettere da parte lo scontento e la polemica, farsi guidare dalla cuirosità, guardare tutto con gli occhi di un bambino e (se si era di Milano o dintorni) prepararsi ad accogliere i visitatori, per far loro scoprire oltre all’esposizione anche una città fatta di cultura, di storia, di parchi, di arte…E non solo di moda, industria, commercio, economia…
Passatemi la semplicità (direi quasi banalità) di questo post ma, da milanese, camminando per l’Expo ho sentito il “bisogno”, almeno per una volta, di essere orgogliosa della “mia” città, al di là delle polemiche, al di là della cattiva politica, al di là dei ritardi o delle soppressioni dei mezzi di trasporto. Perchè una città è fatta (anche e soprattutto) dei cittadini che la vivono e non può essere una “buona” città se nessuno l’apprezza, nessuno la stima.
condivido pienamente la tua positività anche se non ho ancora visitato.Le critiche e il piangersi contro, sono sterili.Evviva la sapienza unita all’imbecillità. …… …Ciao ciao ciao …….
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Sono d’accordo con te. Le polemiche sono sempre sterili.
Nicola
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Ancor più quando, come in questo caso, non servono ad innescare discussioni costruttive finalizzate a trovare delle soluzioni ma sono proprio fine a se stesse.
Buona domenica
Simona
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ciao Simona. sono felice che ci sia una nota di soddisfazione per la tua visita ad expo. io non sono ancora riuscito ad andarci ma spero di farlo a breve.
come azienda stiamo organizzando un progetto turistico ed enogastronomico molto ambizioso e vivo in questi giorni ancora una estrema ritrosia da parte delle aziende fornitrici di servizi e prodotti.
trovo tutto questo assurdo! rinunciare alle opportunità di expo vuole dire ancora una volta rallentare l’economia italiana (già moribonda). il 60% degli imprenditori è legato a tutte le polemiche nate intorno ai ritardi e ritiene che l’Expo sarà un grande buco nell’acqua.
personalmente penso che possa essere uno strumento per aumentare la competitività su tematiche in cui l’Italia detiene eccellenze a livello mondiale.
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